C’è una gara a cui amo partecipare. È una gara dove ho fatto sempre pessime prestazioni … ma non è questo il punto.
Il punto è che il Trofeo di Pontedera, il Trofeo di Valentina, mi riappacifica col mondo.
Forse perché Vale aveva la mia età, le mie passioni, la sua storia mi colpisce tanto da vicino … in quell’anno in cui è venuta a mancare io ero lontana dalle gare perché incinta.
La vita: io a percorrere un anno così intensamente meraviglioso, lei così intensamente tragico.
Quando sono tornata.. lei non c’era più. Non avevo saputo nulla … non ero preparata e la cosa mi colpì con violenza; era un volto che non avrei rivisto, un’amicizia che non avrei approfondito … non avevo avuto tempo di capire.
Mi ha stravolto … ma da allora la porto dentro.
Mi accompagna in tanti pensieri. Dà profondità a tante mie giornate. Mi riporta sulla strada quando mi perdo tra l’inessenziale.
Quel trofeo è speciale perché lei è lì. Nei sorriso di una squadra che l’amava. Negli occhi dolcissimi della sua mamma.
A Pontedera non si va per fare le gare … ma per sentirsi tutti vicini, umani e fragili … per dare un valore a questo nostro incontrarsi sulle vasche … che sembra scontato finché … non accade più.